(25 Gennaio 2012)
In casa ho tre camere da letto, due delle quali libere. In
realtà, più che due camere da letto, sono due orifizi, viste le dimensioni, che
sono appena sufficienti per avere all’interno un letto, una piccola scrivania,
un comodino e un comò. Ma sono pur sempre due camere da letto libere, che
possono servire per ospitare amici o famigliari che mi vengono a trovare.
Oppure, viaggiatori a caso.
Alcuni mesi fa un amico mi aveva parlato di un sito sul
quale si può mettere a disposizione gratis un letto (o un divano) della propria
casa per una, due notti o quello che sia, per gente in viaggio, disposta ad
adattarsi e socievole. Ovviamente, è utile anche all’inverso, cioè per cercare
una sistemazione per un viaggio low cost. L’idea mi era piaciuta, e visto che
ora ho una casa dove lo spazio (inutile) non manca ho deciso di metterla in
pratica. Risvegliava, in un certo senso, il mio spirito da backpacker, dal
quale non mi sono mai separato del tutto. E poi il sito è sicuro, ma in ogni
caso una persona che viaggia low cost non può essere una cattiva persona.
E così un paio di mesi fa ho fatto il mio profilo, ed hanno
cominciato ad arrivare le prime richieste, in realtà ancora poche, anche visto
che è inverno.
Nella ricerca di un tetto sotto il quale dormire, alcune
persone diventano degli ottimi promotori di se stessi. Un ragazzo inglese di 20
anni mi ha scritto a fine novembre per chiedere un letto per sé e il suo amico
per una notte, sostenendo che sarebbe stata per loro “un’ottima occasione per
imparare a cucinare qualcosa”, visto che io sono italiano. E’ ovvio: italiano =
cuoco. Per fortuna non mi hanno detto che gli avrei potuto insegnare a suonare
il mandolino o a sciogliere persone nell’acido o a ballare il bunga bunga. Io
ho declinato, visto che in quei giorni sarei stato a Le Havre, ma infondo mi
era sembrato simpatico.
Ma l’Oscar per la creatività lo vincono Adam, 22enne
americano, e Francis, ragazza francese
di 23 anni (i nomi sono stati furbamente modificati dal sottoscritto).
Adam, nel chiedermi un letto per i giorni delle Fallas, ha
detto di essere una persona tranquilla, socievole, e che è disposto ad aiutare
a pulire e cucinare… Ma soprattutto, che avremmo potuto parlare di economia (…)
perché lui è uno studente di economia e io un professore, e anche “passare una
bella serata con lui che suonava la sua armonica e il suo ukulele”. Vabbè.
Francis, invece, si è presentata così:
“Hola Gaetanooooo!!!
La Funny Funky Francis… Sono io!!!
(ma certo! come potevo non conoscerti ancora!)
(…) Verrò in Spagna in
vacanza e voglio vedere i paesaggi, i monumenti ma soprattutto vivere come una
persona spagnola, anche se purtroppo avrò solo un mese a disposizione (…)
(solo un mese. Solo)
(…) Mi piace stare con
gli amici, andare ad un pub o a un concerto o a teatro ogni sera, se possibile (…)
(Ecchicazzo sei, Rockefeller?)”
Ma FFF mi è stata simpatica. Il suo messaggio e modo di
presentarsi era così surreale che ho sentito il dovere di ospitarla, e così il
4 febbraio sarà qui.
Quando le ho risposto che avevo posto in casa, perché
entrambe le stanze erano libere, lei mi ha scritto:
“Non preoccuparti:
sono piccolina, per cui una stanza è più che sufficiente”.
Mito assoluto. Ha confermato la mia opinione di lei: una che
vive in un mondo tutto suo. Ma chi è davvero lo scopriremo il 4 febbraio,
giorno in cui io e Valencia compiamo 5 mesi insieme, e giorno in cui l’Hotel
Gaetano apre i battenti.
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