domenica 29 luglio 2012

El chico invisible

(23 Gennaio 2012)

Io mi sono sempre sentito invisibile nella mia vita: mai che abbia lasciato il segno, e solitamente anche nei posti di lavoro mi sentivo un po’ così. Durante il Dottorato, mi autodefinivo il dottorando invisibile: al terzo anno, ad esempio, dovevo tenere un seminario e la responsabile, presentandomi, mi ha chiamato “Gaetano D’Amato”. In più di una conferenza hanno sbagliato il mio nome sul programma, chiamandomi ad esempio Riccardo. 

Qui a Valencia pensavo, però, di essere partito col piede giusto: in Università sono uno dei due “nuovi professori italiani” e così ho la mia identità, che ha scavalcato almeno temporaneamente il mio magro destino. E poi, che cazzo, almeno per quell’ottantina di studenti che ho, sarò pure un punto di riferimento, magari in senso negativo, magari come “quello sfigato/quello stronzo/quel figo del prof”, quello che volete, ma almeno sanno chi sono… O almeno questo è quello che credevo. E invece no.

Gennaio, per chi studia all’università, è il mese in cui si fanno gli esami. Gennaio, per chi è Professore all’università, è il mese in cui si preparano e poi si correggono gli esami. E la correzione degli esami è stata come una sberla di realismo che ha infranto i miei sogni di non-invisibilità.

Correggendo i compiti, ho fatto la triste scoperta che i miei studenti non sanno come mi chiamo, o almeno molti di loro. E poiché il 60% dei miei studenti non sono spagnoli ma di molti paesi europei, credo di avere un buon campione a livello internazionale.

Ma io dico: io ricordo ancora i nomi di tutti i miei professori, anche non italiani quando studiavo all’estero, è mai possibile che la gente non sappia come si chiama il suo?

Nel mio caso la risposta è sì. E così, in una pausa dalla correzione - quasi ultimata - dei compiti d’esame, mi ritrovo a fare un censimento e a scoprire che, nello spazio dedicato al “nome del professore” (“E mi raccomando scrivetelo, perché in questa aula ci sono persone di corsi differenti! ;) “, lì dove avrebbero dovuto scrivere il mio nome, hanno messo

nome e cognome corretto: 39

Non hanno scritto nulla ( cioè, non sanno il mio nome ): 22

Gaetano (praticamente un compagno di merende) : 7

Solo cognome, senza l’apostrofo, un errore infondo comprensibile: 5

… Ma soprattutto:

Gaetano D’Amo: 1

Gaedamo: 1

Geatamo 2

Gaetamo Dedamo 1

Gaetano D’Amano 1

Nome e Cognome (?) (sì, con tanto di punto interrogativo tra parentesi): 1

Gateano D’ : 1.

Io posso capire gli errori di spelling o l’apostrofo mancato. Ma il punto interrogativo. Il cognome che finisce per D’. Il mix nome/cognome. Eccheccazzo.

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