domenica 29 luglio 2012

Entrevistas

(26 aprile 2012)

Oggi uno studente si è avvicinato alla mia cattedra all’inizio della lezione:

- Ciao Gaetano, vorrei chiederti una cosa… tu ne sai qualcosa di Cina?
- …
- …
- In che senso?
- Ho un amico che studia giornalismo e cercava qualcuno a cui fare una intervista per parlare della Cina e della sua attività commerciale e visto che tu insegni Economia Internazionale ho pensato che magari sei un esperto…
- …
- …
- Beh esperto non direi…
- …
- …Però di’ pure al tuo amico che può passare oggi pomeriggio nell’orario di ricevimento.
- Grazie!

Due ore dopo, alla fine della lezione, sono passato in ufficio e ho controllato la casella e-mail, dove ho trovato un messaggio da parte dello studente di giornalismoche complicava un po’ la questione:

Ciao Gaetano, J. mi ha dato il tuo contatto per l’intervista, come ti ha spiegato vogliamo discutere, da un punto di vista economico-empresarial,e dell’espansione delle attività commerciali di proprietà di cinesi a Valencia, e J. mi ha detto che tu sei un intenditore”.

Io un intenditore? Tutto quello che so è che la titolare del bar sotto casa mia è cinese e io lì compro le sigarette e che vado spesso a “La Tienda del Barrio” che, a parte il nome, non ha nulla di spagnolo, per comprare utensili o altri oggetti per la casa, cinesi come i proprietari, ma come esporre queste due righe in modo professionale?
In realtà è la terza volta che vengo intervistato qui a Valencia. La prima volta è stata una ragazza di Canal 9 per strada: il Comune aveva appena approvato un codice molto restrittivo per le bici, con supermulte per chi andava fuori dalle piste ciclabili, o usava auricolari, o magari aveva una bici brutta o ruttava mentre pedalava, e io stavo tranquillamente andando in ufficio con la mia bici Eugenia. La ragazza mi bloccò e mi chiese, in Valenciano:
- Ciao, posso farti un’intervista sulle nuove regole per le bici?
- Sì… ma non parlo valenciano e sono straniero…
- Non importa, facciamo in spagnolo! Cosa ne pensi delle nuove norme per i ciclisti?
- Onestamente… anche se alcuni ciclisti sono spericolati, credo che il Comune lo faccia solo perché non ha soldi, ma mi sembra un modo un po’ ridicolo di cercare risorse, e soprattutto per chi guida automobili in modo pericoloso o parcheggia in sosta vietata, ad esempio quando ci sono le partite, non fanno nulla. Iniziassero da lì invece di disincentivare l’uso della bici
- ….
- ….
- Ehm
- Posso andare?
-  Grazie…

Dubito fortemente che Canal 9 abbia mandato in onda il mio sermone inviperito da “sono-sveglio-da-30-minuti-e-odio-Rita-Barberá”.
L’altra intervista che ho avuto era l’unica programmata, ed è stata la più drammatica. Per un programma televisivo, lo scorso 1 febbraio dovevo registrare un’intervista sulla crisi dell’euro e sui 20 anni del mercato unico europeo: io, con il mio spagnolo zoppicante. E, come se non bastasse, con il mio boss lì presente e con una ferita in via di rimarginazione sul mento (che guastava la mia seppur inesistente telegenia), per una piccola operazione che avevo subìto. Dopo l’intervista mi ritenevo piuttosto soddisfatto, ed ho anche ricevuto i complimenti del boss.
Peccato che poi l’intervista – questa sì – sia andata in onda. E che io mi sia accorto di aver detto – almeno nello spezzone che hanno inserito – solo un certo numero di ovvietà intervallate da una serie di “Hmmm”, e mi ero riproposto che mai più mi sarei lasciato trascinare in una figura di merda e che dovevo ricominciare la mia vita da zero e invece no, continuo imperterrito e tra mezz’ora andrò di nuovo a segno.

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